RASSEGNA STAMPA
IL GIORNALE - Commissione G8, la città zittisce il sindaco: «Offesa? Parli per sé»
Genova, 3 novembre 2007
Commissione G8, la città zittisce il sindaco: «Offesa? Parli per sé»
di Diego Pistacchi
Not in my name. I genovesi parlano alla Vincenzi usando il linguaggio a
lei caro. Poi magari usano parole meno «globalizzate», si limitano
all’italiano e se possibile al dialetto, ma il concetto resta quello: cara
sindaca, parli per sé. Il fatto di essere stata votata da meno di un
genovese su tre la autorizza a indossare la fascia tricolore ma non a dire
a tutta Italia che la città, i genovesi, sono scandalizzati e offesi
perché non si fa la commissione d’inchiesta sul G8. È un ritornello che
sembra non aver fine quello che rimbalza in questi giorni con ogni mezzo
alla redazione del Giornale. Fax, mail, lettere, telefonate che vogliono
ribadire un unico concetto. «Cara signora Vincenzi, la pregherei in futuro
di non arrogarsi il diritto di dire cose a nome e per conto dei cittadini
di Genova, che in cuor suo potranno anche essere vere, ma che sicuramente
non rispecchiano il sentire comune sull'argomento, nemmeno all'interno
della popolazione che l'ha votata come Sindaca. Questo non è un
trabocchetto a Prodi, ma un'offesa ai cittadini genovesi e alla ricerca di
trasparenza della verità», è ad esempio l’esordio di Andrea Cevasco.
Bissato subito da Luigi Fassone: «Di grazia, gentile signora, perché le va
bene il giudizio della magistratura su 25 delinquenti e non le basta più
appena, con lo stesso iter di legge, indaga sugli eccessi dei
poliziotti?». Eraldo Ciangherotti ritiene piuttosto che «sarebbe un fatto
di gravità assoluta se Prodi accettasse ancora una volta di essere
ricattato dalla sinistra radicale, per dire sì alla Commissione ».
Le testimonianze di chi in quei giorni non era a stringere le mani e a
presenziare a cerimonie con gli Otto Grandi tanto contestati, ma era
barricato in casa, a vedere in prima persona quel che accadeva, sono
dirette: «Ricordo alla sindaco che quel giorno alle nove del mattino
iniziavano nella nostra città devastazioni di ogni tipo contro il bene
comune e la proprietà privata. I cittadini genovesi hanno subito e non
offeso in tale circostanza». Il tenore delle reazioni al discorso fatto in
nome di Genova dalla Vincenzi è sempre lo stesso. Dica pure quello che
vuole, ma not in my name.